Piasa Rischei
Loazzolo doc
Uva: Moscato bianco appassita.
Vigna: Terreno calcareo-marnoso tendenzialmente sciolto (Miocene-Langhiano).
Giacitura collinare con pendenza superiore al 50% delimitata da muri in pietra e contornata da pruni, mandorli e rosmarini Esposizione Sud-Ovest. Altitudine superiore a 450 metri s.l.m. Forma allevamento Gujot basso con più di 8.000 viti/Ha. Resa media in ettolitri <18/ettaro.
Tecnologia Produttiva: La vendemmia inizia a fine settembre e si protrae fino a novembre inoltrato raccogliendo per selezioni successive i grappoli e gli acini infavati da Botrytis nobile. Una parte dell’uva è ulteriormente naturalmente appassita su stuoie in fruttaio. Dopo una lenta spremitura delle uve surmature, la fermentazione viene attivata da lievito madre dell’anno precedente e prosegue lentamente per oltre 24 mesi in piccole botti di rovere. L’imbottigliamento avviene nella primavera del terzo anno dopo la vendemmia.
Caratteristiche Organolettiche: Colore giallo carico, dai riflessi dorati. Ingresso olfattivo con un frutto ricco, maturo, albicoccoso. Evidente la radice “moscata” arricchita da note speziate e torrefatte. Ricco e cremoso il palato: non soltanto dolce, ma ora alcolico, ora mandorlato, speziato e agrumato. Un durante dolce, sontuoso, ma al tempo stesso profilato da una vena acida fresca e fragrante. Un vino piacevole, che chiude lungo, con eco di vaniglia e cioccolata bianca. Costituzionalmente longevo, mantiene un grande equilibrio gustativo per moltissimi anni.
Abbinamenti Gastronomici: Vino da meditazione, formaggi blu, caprini, stagionati, Foies Gras o pasticceria secca. Servire in bicchieri alti di cristallo a 8° – 12°c.
Caratteristiche Enologiche:
Gradazione effettiva: 11,5 – 12% vol.
Residuo zuccherino: ~ 140 g/lt
Gradazione complessiva: ~ 21 % vol.
Acidità totale: ~ 6%
pH: ~ 3,5%
Solfiti: < 0,12 g/lt
Presentazione Commerciale: Bottiglia da 37,5 cl in cassa di legno da 6, da 12. Astucci singoli litografati.


La più piccola doc d’Italia
Il Loazzolo doc nasce nel 1985 in seguito alla somma di esperienze maturate da Giancarlo sia in ambito famigliare che professionale. Le uve più sane di moscato, prodotto dai vigneti esposti a mezzogiorno, ricavate dai filari sorretti da muretti a secco in pietra di Langa, vengono messe ad appassire sui graticci e una volta giunti alla maturazione ideale si pigiano attraverso un metodo soffice e delicato, in modo di mantenere autentici fragranza, aromi e profumi. Il risultato è un’opera d’arte, tanto che sulle tavole mondiali dell’alta ristorazione, il Loazzolo doc del Forteto della Luja viene proposto come vino da meditazione, soprattutto ideale in abbinamento a formaggi rari come il Castelmagno e la Robiola di Roccaverano. Un vino importante che oggi vede 150 ettari vitati a Moscato dedicati alla produzione del prezioso nettare.